Nascita della Prima CER d'Italia

La Struttura della Comunità

Motta Giulio

6/30/20257 min read

2.1. Nascita della Prima CER d'Italia

Il 18 dicembre 2020, il Comune di Magliano Alpi ha ufficialmente costituito la CER "Energy City Hall", la prima comunità energetica in Italia a essere creata in conformità con la Direttiva Europea RED II (2018/2001) e la sua ricezione nell'ordinamento italiano tramite il decreto-legge "Milleproroghe". Questo primato non è stato casuale, ma il frutto di una visione politica chiara e di una notevole capacità di cogliere le opportunità normative. L'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Marco Bailo, aveva inserito la riduzione dei consumi energetici degli edifici pubblici e la produzione da fotovoltaico come punti cardine del proprio programma elettorale già nel 2019.

La mossa decisiva è stata l'adesione, nell'aprile 2020, al "Manifesto delle Comunità Energetiche" promosso dall'Energy Center del Politecnico di Torino. Questa partnership strategica con un polo di eccellenza accademica ha fornito al piccolo comune il supporto tecnico e il quadro concettuale necessari per navigare le complessità di una normativa ancora inesplorata. Invece di attendere decreti attuativi definitivi, l'amministrazione ha agito con coraggio, registrando l'associazione "Comunità energetica rinnovabile Energy City Hall" presso l'Agenzia delle Entrate e dando vita a un progetto che avrebbe fatto scuola. Come ha sottolineato Gianni Girotto, allora presidente della Commissione Industria del Senato, "le comunità energetiche sono una cosa normale, anche se fino all'anno scorso non erano riconosciute. Una cosa così banale come condividere energia era vietato". Magliano Alpi ha avuto il merito di essere il primo a trasformare questa "banalità" rivoluzionaria in una realtà giuridica e operativa.

2.2. La Struttura della Comunità

Il modello di Magliano Alpi è un esempio di pragmatismo e crescita strategica. La logica è stata quella di iniziare con un progetto pilota, tangibile e gestibile, per poi pianificare un'espansione progressiva, costruendo fiducia e dimostrando i benefici passo dopo passo.

  • L'Impianto "Seme": La CER è stata avviata grazie a un impianto fotovoltaico da 20 kWp installato sul tetto del palazzo comunale. Questo impianto, finanziato con fondi pubblici, ha agito da catalizzatore. Il Comune ha assunto il ruolo di

  • prosumer (produttore e consumatore), mettendo a disposizione della comunità l'energia prodotta ma non immediatamente autoconsumata dai propri uffici. Questo approccio, che utilizza un bene pubblico come motore iniziale, rappresenta una strategia a basso rischio e ad alto valore simbolico, facilmente replicabile da altre amministrazioni.

  • I Primi Membri e i Benefici Tangibili: I membri fondatori della CER "Energy City Hall" includevano, oltre al Comune, le utenze di edifici pubblici come la biblioteca e la palestra, e un primo nucleo di quattro famiglie , poi cresciute a sette. Questo mix di partecipanti pubblici e privati è essenziale per il funzionamento di una CER, che si basa sulla condivisione virtuale dell'energia prodotta e consumata all'interno dello stesso perimetro (la cabina elettrica secondaria, secondo la normativa iniziale). I benefici per la comunità sono stati immediati e visibili: l'energia prodotta dall'impianto del municipio alimenta anche una colonnina di ricarica per veicoli elettrici, utilizzabile gratuitamente dai cittadini tramite la tessera sanitaria.

  • Crescita Pianificata: L'amministrazione non si è fermata al progetto pilota. Già nel 2021 era prevista l'installazione di un secondo impianto da 20 kWp sul tetto della palestra comunale, finanziato grazie al cosiddetto "Decreto Crescita". L'obiettivo era raggiungere una potenza complessiva di 60 kW. Inoltre, il sito web della CER mostra la pianificazione di future comunità, come la "CER2 - ENERGY SPORTING CENTER" e la "CER3 - INDUSTRIAL FACILITY", a testimonianza di una visione a lungo termine che mira a estendere il modello a diversi contesti del territorio comunale.

2.3. Benefici e Visione Strategica

L'iniziativa di Magliano Alpi non si è mai limitata alla sola produzione di energia. Fin dall'inizio, è stata concepita come un progetto multidimensionale con obiettivi economici, ambientali e, soprattutto, sociali.

  • Un Modello Replicabile: Il sindaco Bailo ha dichiarato esplicitamente la determinazione a "non limitare questo progetto al piccolo comune di Magliano Alpi", ma a "esercitare un ruolo attivo come Pubblica Amministrazione nello sviluppo di modelli innovativi per il rilancio del territorio". L'obiettivo era creare un "proof of concept" che potesse infondere fiducia nei cittadini e renderli protagonisti della transizione energetica. Questa strategia ha avuto successo: il modello di Magliano Alpi è diventato un punto di riferimento nazionale, tanto che i fondi del PNRR destinati ai piccoli comuni per le CER sono stati spesso presentati come un'opportunità per replicare proprio questa esperienza.

  • Democratizzazione dell'Energia e Coesione Sociale: Il progetto ha un forte impatto sociale. Creando una rete di piccoli comuni denominata "Magliano&Friends" (che include realtà come Carrù, Collesalvetti e la Comunità Collinare del Friuli), Magliano Alpi ha promosso la condivisione di conoscenze e la creazione di sinergie per accedere a finanziamenti e bandi. Questo processo, come osservato da un commentatore, genera un "cambio dal basso, una democratizzazione dell'energia". La CER diventa uno strumento di coesione, dove i cittadini si parlano e collaborano per un obiettivo comune, generando benefici economici diffusi e contribuendo alla sostenibilità ambientale.

L'esperienza di Magliano Alpi dimostra che essere un "first mover", anche su piccola scala, può generare un impatto sproporzionato. La rapidità di azione, unita a una visione chiara e a partnership strategiche, ha permesso a un piccolo comune di diventare un leader di pensiero, trasformando la propria dimensione ridotta da potenziale limite a straordinario vantaggio competitivo. Ha scritto le prime pagine di un manuale operativo per le comunità energetiche che oggi viene letto e applicato in tutta Italia.

Fase

Impianto e Potenza Installata (kWp)

Tipologia Membri Coinvolti

Benefici Tangibili e Strategici

Fondazione (Dicembre 2020)

Palazzo Comunale: 20 kWp

Comune (prosumer), Biblioteca, Palestra, 4-7 nuclei familiari

Creazione della 1ª CER d'Italia, condivisione virtuale dell'energia, ricarica EV gratuita per i cittadini.

Espansione (2021)

Palestra Comunale: 20 kWp (aggiuntivi)

Ampliamento della base di membri (previsto con Superbonus)

Raddoppio della potenza di generazione pubblica, consolidamento del modello, aumento dei benefici economici per i membri.

Progetti Futuri (in programma)

Impianto Sportivo (CER2), Area Industriale (CER3)

Imprese, ulteriori cittadini

Estensione del modello CER a contesti diversi (sportivo, produttivo), raggiungimento di 60 kWp totali.

Visione Strategica (continua)

Rete "Magliano&Friends"

Altri comuni italiani (es. Collesalvetti, Com. Collinare del Friuli)

Creazione di un modello nazionale replicabile, leadership nella democratizzazione dell'energia, accesso a fondi PNRR.

Capitolo 3: Villafranca Piemonte (TO) - La Fondazione come Motore: Strutturare la Crescita delle CER su Vasta Scala

Se Magliano Alpi ha dimostrato la potenza dell'agilità pionieristica, Villafranca Piemonte, comune di circa 4.600 abitanti nella città metropolitana di Torino , offre una lezione diversa ma altrettanto fondamentale: quella della scalabilità e della strutturazione. L'approccio di Villafranca non si è limitato a creare una comunità energetica per il proprio territorio, ma ha dato vita a un'architettura giuridica e organizzativa progettata per "industrializzare" il concetto di CER, rendendolo facilmente accessibile a una moltitudine di attori su vasta scala. La sua innovazione chiave non è tecnologica, ma risiede nella governance.

3.1. Un'Architettura Giuridica per la Crescita

Il cuore del modello di Villafranca Piemonte è la "Fondazione di Partecipazione CER Monviso". Nata su iniziativa del Comune stesso, guidato dal sindaco Agostino Bottano, e della società privata Energy Villafranca srl, questa entità rappresenta un salto di qualità nell'evoluzione delle comunità energetiche. La scelta della forma giuridica della "fondazione di partecipazione" non è casuale ed è profondamente strategica.

A differenza di una semplice associazione, una fondazione offre una struttura più solida, stabile e professionale, in grado di gestire operazioni complesse, patrimoni significativi e flussi finanziari per un lungo periodo, come i 20 anni di durata degli incentivi statali per l'energia condivisa. Questo veicolo giuridico è stato concepito per superare uno dei principali ostacoli alla diffusione delle CER: l'elevato onere burocratico, legale e amministrativo che grava sui singoli soggetti, specialmente sui piccoli comuni o sui gruppi di cittadini.

La Fondazione CER Monviso agisce come un "hub" o un "aggregatore" centrale. Ha sviluppato un'infrastruttura di governance, un regolamento interno dettagliato e le competenze tecniche necessarie per gestire tutti gli aspetti di una CER, dalla simulazione dei benefici per i potenziali membri alla gestione dei rapporti con il Gestore dei Servizi Energetici (GSE). In questo modo, ha creato un modello "plug-and-play": altri comuni, imprese o cittadini possono aderire a una struttura già operativa e professionalmente gestita, senza dover affrontare da zero l'intero processo di costituzione.

3.2. Il Modello Operativo

Il funzionamento della Fondazione CER Monviso è un esempio di efficienza e visione a lungo termine, pensato per massimizzare la partecipazione e i benefici.

  • Ruolo di Aggregatore e Scalabilità Territoriale: La Fondazione si propone come un'iniziativa aperta, "dedita a promuovere il risparmio energetico e l'autonomia parziale" a livello territoriale. Il suo modello è esplicitamente progettato per la crescita. Il sito web della Fondazione chiarisce che l'adesione è aperta a partecipanti da tutta Italia, a condizione che i loro punti di prelievo (POD) siano sottesi alla stessa cabina primaria di un impianto di produzione appartenente alla rete della Fondazione. Questo supera i limiti più stringenti della normativa iniziale (legata alla cabina secondaria) e apre a scenari di crescita molto ampi.

  • Un esempio lampante di questo modello in azione è l'adesione del Comune di Lanzo Torinese. Consapevole dei tempi necessari per costituire una propria CER locale, l'amministrazione di Lanzo ha deliberato di aderire alla Fondazione CER Monviso per rendere "immediatamente fruibili i benefici" ai propri cittadini e imprese, in attesa di sviluppare un proprio progetto. Questo dimostra la validità del modello di Villafranca: esso agisce come un acceleratore, consentendo ad altri enti di "salire a bordo" rapidamente e di offrire un servizio concreto alla propria comunità.

  • Benefici Sociali ed Economici: La missione della Fondazione, come delineato nel suo statuto e nella sua comunicazione, va ben oltre il semplice profitto economico. L'obiettivo è "creare una comunità attiva e solidale a favore dell'ambiente e di un futuro più sostenibile". Il regolamento interno prevede meccanismi per sostenere i partecipanti in condizioni di fragilità economica, contribuendo a combattere la povertà energetica attraverso la redistribuzione di una parte dei benefici economici. L'adesione è gratuita e volontaria, e la Fondazione offre assistenza completa, inclusa una simulazione online per aiutare i potenziali membri a calcolare i vantaggi economici derivanti dalla partecipazione. Questo approccio trasparente e orientato al sociale è fondamentale per costruire la fiducia e incentivare l'adesione. I benefici sono triplici: ambientali (produzione di energia pulita), economici (risparmio in bolletta e incentivi) e sociali (coesione comunitaria e lotta alla povertà energetica).

3.3. Sinergie Strategiche

Il successo e la visione del modello di Villafranca Piemonte sono amplificati dalla sua capacità di inserirsi in contesti territoriali più ampi e di sfruttare opportunità strategiche. Essendo uno dei comuni appartenenti alla Riserva della Biosfera UNESCO del Monviso, Villafranca Piemonte ha beneficiato, insieme ad altri tre comuni dell'area (Bra, Cavour e Dronero), di un finanziamento complessivo di oltre 3 milioni di euro dal Ministero dell'Ambiente. Questi fondi, erogati nell'ambito del programma "Siti naturali UNESCO per il Clima 2023", sono destinati a interventi di miglioramento dell'efficienza energetica di edifici pubblici (scuole, case di riposo) e ad altre opere di adattamento climatico.

Questo nesso è fondamentale. Dimostra come un posizionamento strategico e un'identità territoriale forte (in questo caso, l'appartenenza a un'area UNESCO) possano attrarre risorse finanziarie significative che, a loro volta, possono potenziare le infrastrutture energetiche locali, inclusi gli impianti che alimenteranno la CER. La capacità di un'amministrazione di creare sinergie tra la propria politica energetica (la Fondazione CER) e le opportunità di finanziamento legate alla valorizzazione del territorio (il brand UNESCO) crea un potente circolo virtuoso.

In conclusione, Villafranca Piemonte ha spostato l'asticella dell'innovazione dal "cosa" (creare una CER) al "come" (creare una piattaforma per far nascere e crescere molte CER). Il suo modello di fondazione pubblico-privata rappresenta la maturità del concetto di comunità energetica, trasformandolo da un esperimento locale a un sistema industrializzato, replicabile e scalabile, pronto a guidare la transizione energetica su una scala molto più vasta.